Parrozzo di natale
Il parrozzo è un dolce tipico abruzzese preparato durante le festività in particolare quelle natalizie.
L’ORGINE DEL PARROZZO
Il parrozzzo fu inventato da Luigi D’Amico titolare un laboratorio di pasticceria a Pescara.
D’Amico ideò questo dolce prendendo spunto dal pane a forma semisferica fatto dai contadini a base di granuturco che si conservava per diversi giorni.
Anche per il nome egli prese spunto dalla trasposizione dolciaria del pane di fatti lo chiamò pane rozzo, da cui poi è derivato il nome “Pan rozzo”.
Egli utilizzò le uova per richiamare il giallo del grantursco e il cioccolato per simulare il colore scuro della crosta esterna del pane cotto nel forno a legna.
IL PARROZZO E LA MADRIGALE DI D’ANNUNZIO
La prima persona a cui il titolare del laboratorio fece assaggiare il parrozzo fu il suo amico D’Annunzio.
La spedizione del dolce in quel di Gardone di Riviera avvenne il 27 settembre unitamente con una lettera con questa dedica: “Illustre Maestro questo Parrozzo – il Pan rozzo d’Abruzzo – vi viene da me offerto con un piccolo nome legato alla vostra e alla mia giovinezza, ho voluto unire queste due offerte – il ricordo e … il dolce – perché conosco il valore di certi ricordi per l’anima vostra”.
Lo scrittore ne rimase colpito a tal punto che un sonetto dialettale intitolandola “La canzone del parrozzo”.
Il testo recita così “È tante ‘bbone stu parrozze nove che pare na pazzie de San Ciattè, c’avesse messe a su gran forne tè la terre lavorata da lu bbove, la terre grasse e lustre che se coce… e che dovente a poche a poche chiù doce de qualunque cosa doce…”
D’Annunzio con i suoi versi diede fama a questo dolce che divenne una presenza sulle tavole di artisti, letterati, politici, gerarchi, dei Reali d’Europa e persino del sommo Pontefice.
UN DOLCE CARATTERIZZATO DA TIPICITA’ REGIONALE
Il parrozzo pur essendo originario di Pescara è ormai diffuso in tutta la zona orientale dell’Abruzzo.
E’ un prodotto PAT – prodotto agroalimentare tradizionale annoverato come tipicità fra le “Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria, e della confetteria“.
E’ fatto con semolino, mandorle tritate, zucchero, uova, essenza di mandorle amare scorza di limone o arancia e ricoperto di cioccolato.
LA RICETTA
Per la ricetta ho preso spunto dalla mia amica blogger abruzzese Niva di Nuvole e Nuvole alla quale ho apportato alcune rettifiche personali.
La prima volta che l’ho fatto il dolce è risultato leggermente asciutto per questo motivo consiglio di farlo raffreddare fuori dal forno e non nell’abitacolo ancora caldo.
Per dare più umidità al dolce poi ho aggiunto un po’ di olio (sostituibile con il burro in pari quantità dell’olio).
Per la copertura ho aumentato il cioccolato e l’ho fatto sciogliere con il burro anzichè con il latte per avere una glassa un po’ più lucida.
Niva però mi dice che essendo un dolce rustico la caratteristica sono proprio le imperfezioni della copertura sicchè non è necessario temperare il cioccolato.
E’ un dolce molto buono, vale la pena di provarlo.
Con il parrozzo vi auguro UN buon natale, ci rivediamo prima di fine anno con i suggerimenti per un menù completo per il veglione di fine anno. AUGURI !
Ingredienti:
- 200 g di mandorle dolci tritate
- 150 g di semolino
- 200 g di zucchero
- 6 uova
- 20 g di olio
- 4-5 armelline oppure 1 fialetta di aroma di mandorle amare
- 2 cucchiai di liquore Aurum (liquore pescarese) o amaretto di Saronno
- scorza di un’arancia o un limone
Ingredienti per la glassa:
- 200 g di cioccolato fondente
- 25 g di burro
Preparazione:
Radunate le mandorle con 50 g di zucchero in un mixer, frullatele (non deve diventare come una farina) e tenetele da parte.
Separate glia albumi dai tuorli e montateli a neve ferma.
In un’altra ciotola versate i tuorli con il restante zucchero e lavorateli con le fruste fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungete al composto di uova le mandorle tritate, l’aroma di mandorle amare (o in alternativa le armelline tritate), la scorza e mescolate.
Inserite anche il liquore e l’olio e girate con una spatola.
Fate cadere a pioggia il semolino nel composto e mescolate ancora.
Per ultimo aggiungete gli albumi montati a neve gradulmente mescolando dal basso verso l’alto per incorporare aria.
Imburrate e infarinate uno stampo per parrozzo da 18/20.
Versate l’impasto poi infornatelo e lasciate cuocere a 160° per 70/75 minuti a forno statico.
Prima di sfornarlo verificate la cottura con un cake tester/stecchino e se necessario prolungate la cottura di altri 5 minuti.
Una volta cotto estraete lo stampo e lasciatelo raffreddare completamente .
Nel frattempo sciogliete il cioccolato con il burro a bagno maria o nel microonde alla temperatura più bassa.
Amalgamate i due ingredienti per ottenere una glassa liscia.
Versate il cioccolato sul parrozzo e con l’aiuto di una spatola distribuite il cioccolato su tutta la superficie del dolce.
E’ un dolce che si conserva fino a due settimane se conservato bene in un contenitore a chiusura ermetica.
Se siete amanti del semolino segnate la ricetta del Migliaccio.
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