Diamantini alla liquirizia
Diamantini alla liquirizia una causalità che racconta storia di amicizia nata dal web perchè, ancorchè spesso si dica il contrario, la socialità mediatica può anche far nascere rapporti veri in cui oltre alla passione per il cibo si condivide anche la vita vera.
UNA RICETTA per UNA STORIA DI AMICIZIA SOCIAL
Accade così che un giorno ti arriva una chiamata in cui senti dire “come sai il 9 settembre mi sposo, mi farebbe piacere ci fossi anche tu“. Stordita tra la felicità dell’evento, la sorpresa dell’invito e la dissuasione affettuosa di Stefania non ho avuto scampo e ho accettato.
Ricordo ancora il giorno in cui mi disse che lei e Walter avevano deciso di sposarsi, poi la sorpresa dell’invito e il count down che facevamo a quella fatidica data.
Ieri, quindi, ho assistito al coronamento del suo sogno d’amore con non poca emozione e qualche lacrimuccia da parte di entrambe. Non si è trattato di uno show cooking ma, parafrasando la vita, possiamo dire che ha saputo cucinarlo a puntino, con una cottura lenta e paziente in tanti anni di fidanzamento.
DIAMANTINI: RICORDI AFFETTIVI E CASUALITA’
Quella di oggi è una sua ricetta, l’ho trovata per caso, stavo cercando idee per fare dei biscotti alla liquirizia, un ingrediente che adoro, e in prima pagina trovo la ricetta della mia amica Stefania – Dolcissima Stefy.
Mi sono detta “se devo provare una ricetta, meglio provare quella di un’amica” così ho fatto i suoi biscottini che hanno solo un difetto, finiscono troppo presto.
Nella fattezza, tonda, irregolare e con una ghiera di zucchero lungo il perimetro del biscotto, mi son sembrati dei diamantini e quindi li ho chiamati così “diamantini alla liquirizia”.
Non sono riuscita a trovare traccia del motivo per cui siano chiamati così ma è plausibile credere che sia per il riverbero dello zucchero sul biscotto che ricorda lo sbrilluccicare del diamante.
La prima volta che approcciai questo tipo di biscotto nella versione originale con farina di riso, fu per regalarli a Tina (la sig.ra che mi insegnò a fare queste melanzane). Il suo vero nome è Diamante ma in famiglia la chiamavano Diamantina e da lì il diminutivo Tina con il quale la chiamano ancora tutti oggi.
Di fatto decisi di farli in onore al suo nome e glieli donai prima che partisse, come ogni anno, per la sua casa di villeggiatura in Calabria, avevo optato per questi biscotti anche perchè con la farina di riso sono più friabili e leggeri. Ricordo ancora l’entusiasmo con cui mi disse di averli fatti assaggiare ad alcuni parenti che erano andati a trovarla in visita e che erano piaciuti a tutti molto.
Avevo chiuso il ricordo in una scatola.. fino a quando la vista di questi biscotti di Stefania non ha gettato luce su questo ricordo sbiadito.
Inoltre la polvere di liquirizia da consumare era quella che compravo quando andavo giù in Calabria per cui ho pensato che tali casualità fossero un fattore evidente di come questo biscotto dovesse prendere forma e nome.
Dai ricordi più sbiaditi a quelli più recenti del matrimonio di Stefania appena celebrato, fino al blog ecco il percorso di questa ricetta condivisa non casualmente proprio oggi.
Questo post, infatti, voglio dedicarlo alla mia amica Stefania: ci accomuna la passione per il cibo, un indimenticabile blog tour a Massa Carrara, entrambe ricopriamo dei ruoli di linea nell’Associazione Italiana Foodblogger ma nel tempo a far sopravvivere e crescere questa amicizia è stato l’affetto e la stima reciproca.
Buona vita amica mia, sarò con te a brindare alle prossime gioie che la vita ti/vi riserverà.
E adesso ecco la ricetta..
Ingredienti:
- 250 g di farina di farro
- 100 g zucchero di canna
- 100 g di burro salato
- 1 uovo
- 4 cucchiai di polvere di liquirizia
- 1 pizzico di sale
Preparazione:
Raccogliete in una ciotola la farina, lo zucchero di canna, la polvere di liquirizia e mescolate.
iniziate a impastare con la punta delle dita secondo il metodo sabbiato.
Aggiungete l’uovo e mescolate bene dopodichè inserite il burro freddo tagliato a pezzi e impastate fino a ottenere un impasto liscio e compatto.
Avvolgete l’impasto nella pellicola e riponete in frigorifero a rassodare per almeno mezz’ora.
Trascorso questo tempo riprendete l’impasto, dividetelo in tre parti, da ciascuno ricavate tre filoncini, avvolgetene ciascuno nella pellicola e riponetelo in frigorifero a riposare per 2 ore.
Riprendete poi un filoncino alla volta, rotolatelo nello zucchero di canna per ricoprire interamente la superficie esterna poi tagliatelo con un coltello per ottenere dei dischetti alti 1 centimetro.
Sistemateli su una teglia ricoperta di carta da forno ben distanziati fra di loro.
Fateli cuocere in forno statico (preriscaldato) a 180° per 12/15 minuti.
Estraete la teglia e lasciate raffreddare completamente i biscotti alla liquirizia prima di toccarli.
Appena usciti dal forno infatti sono ancora morbidi e friabili raffreddando poi solidificheranno.
Lo sapete che la polvere di liquirizia è ottimo anche per fare piatti salati come questo risotto all’arancia, taleggio e polvere di liquirizia.
Per altre ricette con questo ingrediente scrivete liquirizia nel campo “search in thi website” del blog e ne troverete diverse.
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