Torta di San Biagio
La torta di San Biagio è un dolce fatto con un impasto senza uovo (anche se alcune in alcune versioni è presente) senza lievito e vino che rende l’impasto più leggero e croccante.
All’interno un ricco ripieno di mandorle e cioccolato fondente che lo rende goloso.
E’ il dolce dedicato al San Biagio protettore della gola di cui vi racconto la leggenda nel paragrafo in calce.
LA TORTA DI SAN BIAGIO
La ricetta appartiene alla tradizione mantovana, più precisamente di Cavriana, famosa per le mandorle.
Già nel 1600 dai mandorli di Cavriana si raccoglievano mandorle dal gusto particolare e intenso a cui veniva attribuito potere afrodisiaco.
In questa località nei giorni dal 2 al 4 febbraio, si usa preparare un dolce di 3 metri di diametro che durante la festa popolare dedicata al santo viene offerto a tutti gli astanti.
La torta, realizzata secondo il disciplinare, di recente (2011) ha ricevuto il riconoscimento di marchio di qualità “De.CO.” (Denominazione Comunale di Origine) della provincia di Mantova.
Ingredienti semplici e facilmente reperibili per realizzarla.
La ricetta è per lo più standard in base al disciplinare, non subisce infatti varianti se non per la consuetudine di usare burro al posto dello strutto.
Inoltre qualcuno aggiunge un po’ di rum alla farcia di mandorle e cioccolato.
IL MOTIVO DELLA SANTIFICAZIONE DI SAN BIAGIO
San Biagio è considerato il protettore della gola per un presunto miracolo che accadde secoli fa.
Secondo la tradizione cristiana e ortodossa il medico e sacerdote armeno Biagio di Sebaste, vissuto nel III sec d.C fu autore di un miracolo per il quale divenne santo.
La leggenda dice che durante la persecuzione cristiana, mentre veniva condotto al patibolo per essere giustiziato, una donna gli portò il figlio che stava morendo soffocato a causa di una spina di pesce conficcata nella gola.
Benedetto dal sacerdote il bambino si salvò e da questo episodio fu santificato divenendo il protettore della gola.
Il 3 febbraio, giorno del calendario a lui intitolato, durante la funzione il sacerdote incrocia due ceri, sotto il mento dei fedeli, proprio per proteggere la gola.
LA LEGGENDA MILANESE E LA TRADIZIONE DEL PANETTONE AVANZATO
La tradizione di San Biagio non è tuttavia relegata al solo territorio Mantovano.
Di fatti anche Milano si festeggia il santo patrono mangiando il panettone raffermo natalizio avanzato, come gesto simbolico per “congiurare” mali della gola e raffreddori.
L’usanza discende da una leggenda popolare in base alla quale si racconta che una donna portò il panettone preparato per la famiglia al parroco, tal Padre Desiderio, per farlo benedire.
Il parroco impegnato le disse di lasciarlo e di ripassare a prenderlo nei giorni successivi.
Passato Natale il prelato si accorse che il panettone era ancora lì, si era dimenticato di benedirlo tantomeno la donna era tornata a ritirarlo.
Essendo ormai secco pensò bene di mangiarlo per non buttarlo.
Invece il 3 febbraio la donna tornò per ritirare il panettone benedetto.
Il prete mortificato tornò in canonica a ritirare il recipiente vuoto ma con sua grande sorpresa trovò il panettone di dimensioni raddoppiate.
Un miracolo avvenuto proprio nel giorno di San Biagio protettore della gola.
Da qui discende l’usanza di consumare il panettone avanzato che prende il nome di panettone di San Biagio in questo giorno.
In sostanza per la tradizione lombarda con S. Biagio si chiuderebbe definitivamente il periodo legato al natale.
Il santo protettore tuttavia è anche protettore degli animali, dei cardatori di lana e delle attività agricole.
Studiando le ricette ne ho trovate diverse in suo onore ma fra tutte quella che vi propongo oggi è la più tradizionale e famosa negli annali di ricette.
Prepararla è facile; di seguito ricetta e procedimento per realizzarla.
Ingredienti per la frolla:
- 400 g farina
- 100 ml di vino bianco
- 80 g di strutto o burro morbido
- 80 g di zucchero semolato
- 1 baccello di vaniglia
Ingredienti per il ripieno:
- 300 g di mandorle
- 100 g di cioccolato fondente
- 100 g di zucchero semolato
- 2 uovo
- 1 limone (solo la scorza)
Procedimento:
In un mixer frullate la farina con il burro per ottenere un composto sabbioso.
Disponete la farina su un piano di lavoro, aggiungete, lo zucchero, la scorza di limone e i semi di vaniglia e mescolate.
Iniziate a impastare poi poco alla volta aggiungete il vino.
Impastate tutto velocemente fino a ottenere un impasto omogeneo ed elastico.
Avvolgete l’impasto nella pellicola e tenetelo da parte mentre vi dedicate al ripieno.
Per farcire la torta di San Biagio tritate le mandorle grossolanamente, non devono diventare farina ma essere ridotte in pezzi piccoli.
Tagliate il cioccolato fondente a scaglie o in piccoli pezzi.
Grattugiate il limone per ottenere lo zeste (o scorza)
Sbattete le uova con lo zucchero, unite le mandorle, il cioccolato, la scorza di limone e amalgamate bene.
Prendete 2/3 dell’impasto, stendetelo a uno spessore di 5 mm e rivestiteci una tortiera di 27 cm precedentemente imburrata e infarinata.
Versate il ripieno nella guscio di impasto precedentemente steso nella tortiera e livellate bene la farcia.
Con la restante parte dell’impasto ricavate delle strisce per la decorazione finale e mettetele in diagonale incrociate sulla torta per dargli l’aspetto a losanga.
Spennellate la superficie con un tuorlo d’uovo poi infornate nel forno preriscaldato e fate cuocere a 160° per 40/45 minuti.
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