Panzanella romana
Panzanella romana altra ricetta della tradizione gastronomica romana e laziale.
PANZANELLA ROMANA: ORIGINE e NOME
La panzanella è una ricetta di origine contadina, tipica del centro Italia dove viene proposta in diverse varianti.
La tesi più risalente ne attribuisce l’epoca di origine nel medioevo in cui era conosciuta con il nome di “pan lavato”. Così infatti si trova citata dal Boccaccio.
Secondo le tesi più popolari invece, la ricetta nasce dall’esigenza contadina di recuperare il pane avanzato (ipotesi più che plausibile).
Mentre per altri, invece, nacque sui pescherecci quando i marinai bagnavano il pane secco con l’acqua di mare. Ma questa storia è più pertinente con l’acqua sale pugliese o casertana.
NOME E CARATTERISTICA DELLA PANZANELLA ROMANA
Anche l’etimologia del nome panzanella, o pansanella, non è univoca.
C’è chi afferma che derivi dal termine “zanella” ovvero zuppiera e chi lo riconduce al termine “panzana” che significava pappa.
La Toscano rivendica la paternità della panzanella rinnegando le ricette romane e laziali affini.
Eppure la panzanella romana ha il suo ruolo certo nel patrimonio gastronomico laziale con dei connotati ben precisi.
Il pane (rigorosamente pagnotta casareccia!), non viene spezzettato ma mantenuto intero con tutta la sua crosta.
La fetta viene prima strofinata con succosi pomodori rossi maturi, poi sopra si mette altro pomodoro a pezzetti.
Il tutto viene condito con olio e aceto dopodiché basilico oppure origano o mentuccia romana a completamento, a seconda del gusto personale.
“E che ce vo’ pe’ fa’ la panzanella?” ALDO FABRIZI
La ricetta romana fu raccontata in versi in un sonetto anche da Aldo Fabrizi
E che ce vo’
pe’ fa’ la Panzanella?
Nun è ch’er condimento sia un segreto,
oppure è stabbilito da un decreto,
però ‘a qualità dev’esse quella.
In primise: acqua fresca de cannella,
in secondise: ojo d’uliveto,
e come terzo: quer divino aceto
che fa veni’ ‘a febbre magnerella.
Pagnotta paesana un po’ intostata,
cotta all’antica, co’ la crosta scura,
bagnata fino a che nun s’è ammollata.
In più, pe’ un boccone da signori,
abbasta rifini’ la svojatura
co’ basilico, pepe e pommidori.
La massima espressione di questa ricetta semplice che gioca la sua bontà sull’intensità dei sapori, è in estate quando i pomodori sono al massimo della maturazione e il basilico, o l’origano, hanno note odorose e di gusto piene e intense.
In qualsiasi modo la farete la panzanella avrà sempre successo da un pasto frugale a quello più raffinato se con fantasia saprete trasformale in gourmet.
Oggi però vi propongo la versione classica romana..
Ingredienti per due persone:
- 4 fette di pane casareccio raffermo (di Genzano e di Lariano)
- 3 pomodori rossi maturi
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 2 cucchiai di aceto di vino bianco
- sale q.b.
- origano fresco e/o basilico q.b.
Preparazione:
Bagnate le fette di pane in acqua, il tempo sufficiente a farlo appena ammorbidire.
Tagliate a metà un pomodoro e strofinatelo sulle fette di pane.
Spruzzate le fette con l’aceto (io uso uno spruzzino per dosarlo in maniera uniforme e misurata).
Tagliate a cubetti gli altri pomodori e conditeli con olio e sale.
Completate con origano o basilico fresco.
A me piace dare una nota aromatica mediterranea spiccata per cui le metto entrambe.
Per rendere l’antipasto gourmet, su alcune ho aggiunto dei cubetti di Emmentaler che con la loro dolcezza equilibrano la nota acidula dell’aceto.
Per fare un antipasto regionale ho usato pane di Lariano e arricchito la tavola con le coppiette laziali.
Post in collaborazione con Emmentaler Italia
ALTRE IDEE SFIZIOSE PER FARE LA PANZANELLA?
Se siete amanti di questa ricetta semplice che tutti mangiano con molto piacere provate anche:
- la versione con pane spezzato come la fanno in Toscana seguendo la mia ricetta della panzanella toscana con pane integrale
- oppure la versione finger food gourmet con pane nero e burratina
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