Cavolo nero affogato con uvetta e pinoli
Cercate un contorno di stagione facile veloce ma gustoso!? Il cavolo nero affogato con uvetta e pinoli fa al caso vostro.
Prima però vi lascio qualche curiosità su questo ingrediente.
ORIGINE TERRITORIALITA’ E STAGIONALITA’ DEL CAVOLO NERO TOSCANO
Le prime testimonianze sul cavolo nero risalgono al XVIII secolo d.c. ma approfonditamente della sua origine non si sa molto.
Per certo il cavolo nero toscano assume la denominazione territoriale per via della regione nella quale ha avuto origine ed è tutt’oggi coltivato.
Fino a poco tempo fa, infatti, si trovava solo in Toscana dove ne viene fatto largo uso in cucina soprattutto per fare la famosa ribollita, oggi invece è facile trovarlo un po’ ovunque ed è conosciuto e consumato persino in America dov’è chiamato curly Kale e in altri paesi come Olanda dove è chiamato kool zwarte, Montengro e Croazia è conosciuto con i nomi di raštan, raštika o crno zelje.
E’ uno dei pochi prodotti della terra che segue obbligatoriamente la stagionalità perchè la sua maturazione avviene in tardo autunno con il freddo e dopo le prime brinate, condizioni che lo rendono tenero, croccante e saporito.
CAVOLO: UNA DENOMINAZIONE IMPROPRIA
Pur appartenendo alla famiglia delle brassicaceae e sia denominato cavolo ha un aspetto diverso dalle altre specie di cavolo sussunte nel genus brassicaceae.
Di fatti non ha la forma rotonda come il cavolo verza o il cavolo cappuccio ma presenta foglie lunghe verde scuro (non nere) e grinzose con una sorta di bolle.
Al di là dell’aspetto irregolare, le sue foglie tuttavia sono meno dure del cavolo riccio e hanno un sapore lievemente più dolce.
Proprio l’aspetto irregolare che ricorda la pelle delle creature preistoriche gli ha fatto guadagnare all’estero il nome di cavolo dinosauro.
UTILIZZO DEL CAVOLO NERO IN CUCINA
Il cavolo nero in Italia si usa prevalentemente in Campania, Lazio e Toscana: in Toscana il suo impiego principale è nelle zuppe e in particolare nella famosa ribollita mentre in Campania viene consumato spesso con le acciughe.
Si usa poi per condire la pasta, farcire torte salate, in accostamento con la carne di maiale ma c’è anche chi lo usa crudo in insalata.
Io invece ho scelto di farlo affogato con un metodo di cottura che consente di conservare meglio il valore nutritivo del prodotto.
Le cotture molto lunghe, infatti, determinano una riduzione delle vitamine termolabili come la vitamina C.
Provate questa ricetta e segnatela, vi tornerà utile per altre preparazioni che vi suggerirò..
Ingredienti per 2 persone:
- 1 ceppo di cavolo nero
- 25 g di uvetta
- 20 g di pinoli
- 1 spicchio di aglio
- 5 cucchiai di olio
- 1 peperoncino piccolo fresco (facoltativo)
- sale q.b.
Preparazione:
Eliminate le foglie esterne del cavolo nero più rovinate.
Lavate accuratamente le altre foglie e asciugatele bene con la carta assorbente.
Con un coltello eliminate la venatura centrale coriacea e tenete di due estremi delle foglie da parte.
Tagliate a striscioline le foglie di cavolo nero.
Mettete l’uvetta in ammollo con acqua calda per un quarto d’ora.
Versate l’olio in una pentola capiente (è preferibile usare una wok), lo spicchio di aglio con tutta la sua camicia, il peperoncino piccolo intero e fate rosolare per qualche minuto.
Aggiungete ora le foglie di cavolo nero, girate con un cucchiaio di legno le foglie in modo da farle colorire.
Coprite con un coperchio in modo che la verdura rilasci l’acqua di cottura e crei una condensa di vapore che farà cuocere il cavolo.
Lasciate andare per alcuni minuti quindi aggiungete l’uvetta ben strizzate e mescolate.
Fate cuocere a fuoco medio-basso mescolando spesso per non far attaccare la verdura.
A parte in un padellino tostate poco pinoli, giusto il tempo che sprigionino l’aroma poi verso la fine, quando la verdurà sarà diventata tenera, inserite i pinoli.
Servite la verdura ancora calda eliminando il peperoncino.
Se vi piace il cavolo nero provate anche gli gnocchi di zucca vegan con cavolo nero e crema di cavolfiore.
Per approfondimenti su cavolo consultate questo estratto
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