Pasta allo carpariello per il world pasta day
Lo scarpariello è una ricetta semplice di origine contadina tramandata fino al giorno d’oggi.
PERCHE’ SI CHIAMA SCARPARIELLO
Scarpariello è un nome che deriva da scarparo, termine napoletano per indicare il calzolaio.
Lo scarparo era un mestiere fra i più popolari all’epoca nella zona del Lemitone (quartieri spagnoli) dove c’erano molte fabbriche di scarpe.
Si dice che furono proprio gli scarpari a inventare questo piatto, da qui il nome.
ORIGINE DELLA RICETTA
E’ una ricetta semplice e veloce, nata dall’esigenza di preparare un piatto in breve tempo e con pochi ingredienti, essendo spesso consumato in fretta a pranzo accanto al banchetto di lavoro.
Presumibilmente lo scarpariello veniva preparato sul fornello dove scioglievano la pece e i colori delle scarpe.
Si dice fosse il piatto del lunedì per recuperare il sugo avanzato della domenica mentre il formaggio era il prodotto ricevuto come baratto per il lavoro svolto.
Molti clienti dello “scarparo” infatti erano contadini e pastori e non avendo possibilità economiche per pagare in denaro offrivano formaggi per saldare il conto.
Quella che era una ricetta di recupero, originatasi per necessità, si è trasformata in un classico della cucina partenopea con qualche adattamento come la sostituzione dello strutto con l’olio.
Secondo una minoranza invece il nome sarebbe dovuto l’usanza di fare la scarpetta intingendo il pane nel sugo rimasto nel piatto dopo aver mangiato la pasta.
QUALE TIPO DI PASTA SI USA PER FARE LO SCARPARIELLO
Una indicazione univoca sul tipo di pasta da utilizzare per la ricetta non l’ho trovata, qualcuno dice gli scialatielli, altri i paccheri ma nel web lo trovate fatto con diversi formati.
Unica certezza è che nella versione aversana si usa la pasta casareccia.
La mia scelta personale è stato lo spaghettone del pastificio Gentile di cui sono stata omaggiata questa estate durante un mini tour nell’azienda. Un formato grosso di pasta trafilata in bronzo contraddistinta da tradizionalità ed elevata qualità.
Non è un caso che io abbia scelto la pasta di Gragnano, per partecipare al world pasta day perchè è un prodotto tipico I.G.P. che ci identifica nel mondo.
IL WORLD PASTA DAY: COS’E’?
Il world pasta day è una giornata dedicata alla celebrazione di uno degli alimenti più conosciuti al mondo.
La prima fu organizzata dall’IPO (International Pasta Organization) e da Aidepi (associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) e si tenne a Napoli nel 1998.
Potremmo plausibilmente dire che da allora la giornata mondiale della pasta da allora possa reputarsi “istituzionalizzata”.
Tutti gli anni infatti nello stesso giorno, il 25 ottobre, si celebra la pasta, alimento riconosciuto patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco.
L’appuntamento annuale ha luogo in città sempre diverse, quest’anno a ospitarla sarà Dubai mentre il resto del mondo gli farà eco.
Per interpretare la giornata ho voluto proporre questo piatto in occasione della ricorrenza annuale intitolata alla pasta, ho pensato fosse una ricetta indicata per l’occasione da fare con un tipo di pasta identificativo del nostro paese nel mondo.
LA RICETTA
Ingredienti per due persone:
- 250 g di pomodori datterini
- 20 g di parmigiano reggiano
- 15 g di pecorino romano
- 35 ml di olio extravergine di oliva
- 1 mazzetto di basilico
- 1 peperoncino
- 1 spicchio di aglio
- sale q.b.
Preparazione:
Lavate i datterini, divideteli a metà e metteteli in un colapasta a far scolare l’acqua di vegetazione.
Schiacciate lo spicchio di aglio sotto la lama di un coltello grosso con tutta la sua camicia.
Tagliate in due il peperoncino, privatelo dei semi e ricavate delle striscioline
Versate l’olio in un tegame, inserite lo spicchio di aglio e il peperoncino e fate soffriggere.
Aggiungete i pomodori datterini precedentemente tagliati, salate e fate cuocere per circa 6/7 minuti a fuoco basso.
Nel frattempo mettete a bollire l’acqua per cuocere la pasta.
Eliminate l’aglio dal sugo di pomodoro, aggiungete le foglie di basilico fresche spezzettate, allungate con mezzo mestolo di acqua di cottura, continuate a cuocere il pomodoro a fuoco basso.
Lessate la pasta scolandola molto al dente (tenete da parte un bicchiere di acqua di cottura) e versatela nel sugo.
Mescolate bene per far si che il sugo avvolga lo spaghetto.
Spegnete la fiamma e (fuori dal fuoco) mantecate con i due tipi di formaggi (parmigiano e pecorino) grattugiati aggiungendoli poco alla volta e alternandoli* se necessario con altra acqua di cottura.
Impiattate e servite decorando con qualche foglia di basilico fresco.
Nota tecnica: i consiglio di non versare il formaggio tutto insieme perché si raggrumerebbe. Distribuendolo, invece, poco alla volta, alternato con il liquido di cottura e mescolando costantemente otterrete una condimento cremoso.
Se amate gli spaghetti vi consiglio di provare anche lo Spaghetto con moscardini
Spaghettone supplied by Pastificio Gentile during a visit to their pasta factory
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