Pappa sushi italiano con cipolla egiziana e bieta
Il pappa sushi italiano con cipolla egiziana e bieta è una versione italianizzata del famoso cibo di origine nipponica.
IL CONTEST: SPUNTO E ISPIRAZIONE DELLA RICETTA
Il pretesto da cui è nata questa ricetta è il Contest “Ma che cipolla d’Egitto” indetto da AIFB per i soli associati. Lo scopo di far conoscere e divulgare la conoscenza di questo prodotto che appartiene all’Arca del gusto che tutela la biodiversità dei prodotti del pianeta.
Quaranta i i soci prescelti che hanno ricevuto per l’occasione il libro “La cipolla Egiziana” di Marco Damele e Irina Reydes insieme ai 5 piccolissimi bulbi di questo prototipo di cipolla che hanno stimolato la fantasia di noi soci a creare ricette inedite con questo ingrediente.
Per la mia ricetta mi sono ispirata a Igles Corelli e alla sua cucina circolare. Ho ottimizzato infatti l’utilizzo dell’ingrediente base, la cipolla egiziana, utilizzando anche la pellicina esterna secca facendoci un infuso nel quale ho scottato le foglie di bieta che avvolgono la pappa al pomodoro.
I bulbi invece li ho tagliati a piccole rondelle e li ho messi crudi sul sushi italiano, avendo un sapore deciso ne basta una piccola quantità per dare sapore al piatto.
Una ricetta semplice, economica e vegetariana.
ORIGINE DELLA CIPOLLA EGIZIANA: E’ VERAMENTE EGIZIANA?
La cipolla egiziana, altresì conosciuta come cipolla albero o cipolla che cammina (egyptian walking onion), è un raro e antico ortaggio coltivato prevalentemente in Liguria dal che si deduce che non è egiziana!
Resta un mistero il motivo per cui sia chiamata egiziana, è noto il fatto che gli antichi Egizi avessero una predilezione per la cipolla e la preservavano credendo che la sua forma sferica e gli anelli concentrici simboleggiassero la vita eterna. Tuttavia l’ipotesi più verosimile è che l’appellativo ”egiziana” derivi dal nome delle popolazioni che la trasportavano e commercializzavano.
CARATTERISTICHE DELLA CIPOLLA EGIZIANA:
La zona di coltivazione è limitata al solo circondario di Ventimiglia e della Valle della Nervia.
La cima della pianta può raggiungere 1,2 metri di altezza quando accade per il peso si ripiega su se stessa fino a toccare terra dove radica dando origine a nuove piante, da ciò deriva il nome di cipolla che cammina.
Un’altra sua peculiarità è che se non raccolta rivegeta nuovamente da sola.
La cipolla egiziana esteticamente non diverge dalle altre se non per avere una buccia più coriacea delle altre.
Sotto il profilo organolettico è una cipolla con pochissimo zolfo, ciò la rende più digeribile.
Inoltre ha una maggiore concentrazione di vitamina C e di zuccheri, proprio la dolcezza è la caratteristica che la rende versatile in cucina e apprezzata da molti chef.
“Questa ricetta partecipa al Contest MA CHE CIPOLLA D’EGITTO! 2018” Contest indetto da AIFB- Associazione italiana Food Blogger in collaborazione con ZEM EDIZIONI
La ricetta è piaciuta tanto da essere pubblicata con una mia intervista su Sanremo news
Se siete amanti della cucina asiatica guardate anche il menù fusion che consta di due ricette, un primo e un dolce, anch’esse d’ispirazione nipponica.
Ingredienti:
- 400 g di pomodori piccadilly maturi
- 100 g di mollica di pane
- 100 g di pane per tramezzino
- 300 ml di brodo vegetale
- 5/6 foglie di basilico
- 1 spicchio di aglio
- olio extravergine di oliva q.b.
- sale q.b.
- foglie di bietoline (preferibile la qualità red chard)
- 2 bulbi di cipolla egiziana comprese le foglie esterne
Preparazione:
Mondate le cipolle (nel mio caso i bulbi) eliminando la pelle esterna più secca, sciacquatela e mettetela in una pentola con d’acqua, un pizzico di sale e portate a bollore.
Nel frattempo sciacquate le foglie delle bietoline (bieta con foglie più piccole e più tenere).
Preparate una bowl con acqua fredda e ghiaccio.
Quando l’acqua bollirà con una pizza prendete le foglie, immergetene una per volta pochi secondi poi tiratela su e adagiatela e tuffatela nella ciotola con il ghiaccio per mantenere il verde brillante delle foglia e per fermare la cottura.
Prelevate le foglie dalla ciotola e distendetele su di un canovaccio di cotone pulito e asciutto allargandole bene con delicatezza e tamponatele.
Per la pappa al pomodoro: scottate i pomodori in acqua bollente un paio di minuti poi prelevateli con una mestolo forato e metteteli in una ciotola con acqua fredda e ghiaccio (ciò faciliterà l’eliminazione della buccia dal pomodoro).
Eliminate la pellicina del pomodoro, tagliatelo in due asportate i semi e la parte gelatinosa e mettetelo in una pentola con un filo d’olio, lo spicchio di aglio, una presa di sale e due foglie di basilico.
Coprite con un coperchio e fate cucocere a fuoco basso lentamente.
Sbriociolate grossolamente la mollica di pane e mettetela nel sugo, mescolate e aggiungete una tazza di brodo vegetale caldo.
Continuate a cuocere, aggiungendo brodo vegetale poco alla volta, fino a quando la mollica non sarà morbida e ben amalgamata con il pomodoro.
Assaggiate e aggiustate di sale all’occorrenza.
Versate la pappa al pomodoro in una teglia stendetela per farla raffreddare prima.
Una volta fredda prelevate una piccola quantità e adagiatela nel centro di una foglia di bieda.
Arrotolate con delicatezza le foglie di bietoline su se stesse per formare l’involtino.
Man mano che formate i veg sushi sistemateli su di un vassoio.
Al momento di servirli irrorate con un filo di olio a crudo e aggiungete un ricciolo di cipolla egiziana cruda.
L’idea in più: potete anche sostituire l’aglio con la cipolla egiziana per fare il sugo e utilizzare così la cipolla cotta. Io avevo a disposizione solo i bulbi per il contest e l’ho pertanto utilizzata cruda ma ci stava comunque benissimo, cruda ha un sapore più deciso che contrasta con quello dolce del piccadilly estivo.
Nota: le foglie di bietoline sono più indicate per fare questo piatto rispetto a quelle di bieta comuni perchè sono più tenere e dolci e nondimeno per via della pezzatura più indicata per ottenere i simil sushi.
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