Melanzane a beccafico
La ricetta di oggi tradisce i mie geni per metà siciliani che mi fanno sentire vicina a quella terra assolata e prodiga a cui sento di appartenere in parte nonché incline ai suoi sapori prettamente mediterranei e ricchi di gusto che il mio palato apprezza in maniera entusiastica.
Le melanzane a beccafico (milinciani a beccaficu) sono una rivisitazione vegetariana di un classico della tradizione siciliana nato nelle cucine baronali della trinacria; la sua origine infatti proviene da un piccolo uccelletto della campagna siciliana (chiamato Beccafico proprio perchè ghiotto di fichi) che i nobili siciliani erano soliti cacciare e una volta portati a casa venivano cucinati dai domestici in forno con una panatura di pangrattato, prezzemolo, aglio, uva passa e pinoli.
Poichè queste erano carni di lusso fruibili solo dai ceti più alti le famiglie povere che vivevano di pesca rielaborarono il piatto con sarde e sardine al posto dei beccafichi da qui le famose sarde alla beccafico oggi patrimonio gastronomico siculo tanto da essere stato inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) e piatto tipico della cucina palermitana (cotto al forno), messinese (fritte e con i capperi) e catanese (con il caciocavallo).
Questa versione vegetariana ricalca quella messinese e si presta bene a essere servita come antipasto finger food, secondo vegetariano o come contorno ed è più facile da preparare della ricetta classica fatta con le sarde.
Un trionfo di sapori che nonostante la preparazione semplice si presenta come un piatto elaborato che conquisterà molti palati, accontenterà anche quelli vegetariani e i più ritrosi.
A me piace moltissimo per questo vi consiglio di provarlo, ecco come prepararlo..
Ingredienti per 4 persone:
- 300 g di melanzane lunghe violette (circa 3 di media grandezza)
- 75 g di pangrattato
- 50 g di pinoli
- 50 g di uvetta
- 30 g di pecorino grattugiato o parmigiano vegano
- 15 g di prezzemolo tritato
- 6 foglie di alloro
- 1 cipolla
- 1 spicchio di aglio
- 1 limone
- olio extra vergine di oliva q.b.
- sale q.b.
Preparazione:
Lavate, asciugate e tagliate longitudinalmente le melanzane ad una altezza di 3 mm.
Portate ad ebollizione una pentola di acqua salata, tuffatevi le melanzane e cuocetele per 4-5 minuti poi toglietele dall’acqua e asciugateleaccuratamente con della carta assorbente.
In una padella tostate il pangrattato fino a quando non assume una sfumatura dal color ambrato scuro (che in sicilia chiamano a “a tonaca di monaco”) poi toglietelo e aggiungete 3 cucchiai di olio, aglio e cipolla tritati fate rosolare fino a doratura poi inserite anche i pinoli, l’uvetta fatta rinvenire precedentemente in acqua tiepida e ben strizzata quindi proseguite la cottura per mezzo minuto poi spegnete la fiamma.
Togliete dal fuoco e aggiungete nella padella con il pangrattato tipida il prezzemolo e il pecorino e avendo cura di mescolare di continuo per evitare che il pecorino con il calore si agglomeri.
Allineate le fette di melanzane, distribuite la farcia (tenendone 3 cucchiai da parte) sul lato interno di ciascuna e arrotolatela su se stessa partendo dall’estremità superiore verso quella inferiore.
Man mano che li fate disponete i rotolini di melanzane in una teglia alternandoli con foglie di alloro e fettine di limone tagliate a metà.
Coprite le melanzane con la restante farcia, un pizzico di sale e un filo di olio.
Infornate a 180° per 30 minuti.
Servite calde o tiepide*.
*Nota: per dare un tocco di sapore particolare prima di servire aggiungete poco succo di limone.
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