Hot cross buns
Gli hot cross buns sono panini morbidi speziati arricchiti con uvetta della tradizione inglese che si mangiano in occasione delle festività pasquali e per tradizione vengono preparati il venerdì santo.
IL SIGNIFICATO DELLA CROCE
La croce che li caratterizza richiamerebbe la Crocifissione tuttavia, a dispetto della voce corale che la interpreta come simbolo del cristianesimo.
Benchè siano ufficialmente fatti risalire al 1733, secondo alcuni studiosi gli hot cross buns sono antecedenti all’avvento del cristianesimo in Inghilterra.
Pare venissero già consumati durante i riti pagani in onore della dea Eostre, da qui l’origine del nome Easter.
LA LEGGENDA SUGLI HOT CROSS BUNS
La leggenda narra che la madre vedova di un marinaio li preparasse al figlio ogni volta che tornava da un viaggio.
Quando il figlio, inghiottito dalla tempesta dell’Oceano, non fece più ritorno, lei continuò a prepararli, accumulandoli fino alla sua stessa morte.
Oggi la casa della donna è diventata un pub The widow’s son (Il figlio della vedova) il cui proprietario ogni anno a Pasqua vende hot cross buns devolvendo parte del ricavato alla Società Britannica dei Marinai.
CREDENZE SUGLI HOT CROSS BUNS
Ci sono altre diverse credenze che aleggiano intorno a questi panini che oggigiorno sono consumati anche durante tutto l’arco dell’anno.
Credenza più radicata è quella secondo la quale condividerli con un amico garantirebbe l’amicizia per tutto l’anno a venire (“Half for you and half for me between us two shall goodwill be”).
Un’altra adduce che la chiesa volesse proibirli ma, in ragione della loro popolarità, la regina Elisabetta I emise una legge per permetterne il consumo se non altro durante le feste religiose come Pasqua e Natale.
Addirittura c’è chi sostenesse che se preparati proprio il Venerdì Santo si conservassero per tutto l’anno.
LA FILASTROCCA
Questi buns sono talmente sono noti che è stata persino coniata un’apposita filastrocca su di essi:
Hot cross buns!
Hot cross buns!
One a penny,
Two a penny,
Hot cross buns!
If you have no daughters,
Give them to your sons;
One a penny,
Two a penny,
Hot cross buns!
LA RICETTA
Ancorché la preparazione sia un po’ lunga a causa dei tempi di attesa della lievitazione (come accade per tutti gli impasti lievitati) sono piuttosto semplici da realizzare; non richiedono infatti particolare abilità e sono pertanto alla portata di tutti, basta seguire le indicazioni della ricetta.
La dolcezza di questi panini non è eccessiva alcuni infatti li mangiano anche ripieni di affettati, se amate il sapore dolce-salato provateli anche così.
L’optimun sarebbe consumarli tiepidi appena fatti, la loro consistenza morbida si perde un po’ già il giorno dopo (in questo caso vi consiglio di scaldarli prima) fino a svanire nei giorni successivi ma sono talmente buoni che difficilmente arriveranno al giorno seguente.
Se vi sono piaciuti e volete provarli ecco la ricetta per farli..
Ingredienti:
45 min + tempi riposo | |
15 pz |
- 350 g di farina 00
- 200 g di farina manitoba
- 180 ml di latte
- 100 g di zucchero
- 60 g di burro
- uva sultanina
- 12 g di lievito compresso*
- 1 uovo
- 1 arancia bio
- 1 cucchiaino di cannella q.b.
- 1/4 di cucchiaino di noce moscata q.b.
- 1/2 cucchiaino di zenzero in polvere q.b.
- 1 cucchiaio di miele
- olio q.b.
Ingredienti per le croci:
- 60 g farina q.b.
- 60 ml acqua a temperatura ambiente q.b.
Preparazione:
Grattugiate la scorza dell’arancia e ricavate il succo nel quale metterete ad ammorbidire l’uvetta per 15 minuti.
Stiepidite appena il latte e scioglieteci il lievito di birra facendolo sciogliere bene.
Nella ciotola della planetaria versate le due farine, lo zucchero la scorza dell’arancia, il lievito sciolto nel latte e infine l’uovo che avrete precedentemente sbattuto.
Inserite l a frusta a gancio e impastate tutti gli ingredienti a media velocità.
Nel frattempo riduce il burro in piccoli pezzi e incorporateli all’impasto, poco alla volta, mentre la frusta è ancora in movimento.
Per ultimo inserite l’uvetta ben strizzata e asciugata e le spezie lavorate ancora l’impasto pochi minuti affinché tutti gli ingredienti risultino ben incorporati.
Il risultato sarà un impasto liscio (1) ma appiccicoso, preleva telo, dategli la forma di una palla poi mettetelo in una ciotola unta di olio (2) copritelo con della pellicola e lasciatelo lievitare in un luogo asciutto e lontano dalla correnti d’aria fino al raddoppio del suo volume ci vorranno circa 3/5 ore (1^ lievitazione).
Trascorso il tempo di lievitazione riprendente l’impasto e suddividetelo in tanti pezzi del peso di 50 g ciascuno.
(La ricetta originale dice 70 g ma a mio avviso 50 g sono sufficienti tenuto conto che dopo la lievitazione e la cottura poi cresceranno).
Oliate il piano di lavoro e pirlate i pezzetti di pasta per dargli una forma tonda. Man mano che li realizzate riponeteli su di una leccarda ricoperta di carta forno ben distanti fra di loro (almeno 4 dita) per evitare che con l’aumento di volume della seconda lievitazione possano attaccharsi gli uni con gli altri.
Una volta che avete formato tutti i panini copriteli con un telo e lasciateli lievitare per 1 ora al riparo da correnti d’aria (2^ lievitazione).
Pochi minuti prima di riprendere i panini preparata l’impastino per fare le croci mescolando l’acqua con la farina sino ad ottenere una pastella liscia e accendente il forno a 180°.
Riprendete i panini ormai lievitati e aiutandovi con una siringa da cucina o una sac à poche formate la croce su ciascun panino.
Infornateli nel forno già caldo e fateli cuocere per circa 20/25 minuti e comunque fin quando non risulteranno ambrati sulla superficie.
Mentre cuociono scaldate 2 o 3 cucchiai di acqua aggiungetevi un cucchiaio di miele e mescolato accuratamente.
Appena cotti estraeteli dal forno lasciateli stiepidire poi spennellateli con la soluzione di acqua e miele per lucidarli.
E’ consigliabile consumarli tiepidi.
In alternativa dopo che si sono completamente raffreddati conservateli in un sacchetto di plastica per alimenti.
Si mantengono per un paio di giorni per questo vengono fatti il venerdì santo per essere mangiati al massimo la domenica di Pasqua.
Nota*: per lievito compresso s’intende il lievito di birra
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Credits Agrodolce
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