S. Feliciano sul Trasimeno: pesca e tramonti
S. Feliciano, rinomata per i suoi tramonti, è una piccola frazione del Comune di Magione in provincia di Perugia che prende il nome da S. Feliciano vescovo di Foligno il quale si recò nel Trasimeno a predicare tra i pescatori del lago, quando morì martire gli abitanti del luogo intitolarono il piccolo villaggio lacustre al suo nome per preservarne il ricordo.
Arrivati nel centro della località la vista si perde subito sulla distesa del lago (il 4° per estensione in Italia) e le sue rive abitate da piccole imbarcazioni caratteristiche e colorate che preannunciano la presenza di pescatori sul luogo.
La conca d’acqua dolce costituisce il centro vitale del posto ed è espressione di orgoglio per i suoi abitanti che nel tempo, attraverso la conoscenza della materia e la consapevolezza della validità del “pescato di cattura”, hanno sviluppato attorno al lago attività ludico-culturali come la Festa del Giacchio una manifestazione, giunta alla sua 36^ edizione, che si tiene ogni anno a luglio e prende il nome dall’antichissima rete da lancio usata per pescare che ha una forma a tronco di cono con una circonferenza maggiore di circa 15 metri, legata ad una corda situata nel centro del cerchio e sui bordi ha dei pesi di piombo; una volta gettata si apre come una tenda ed i pesi la tengono in verticale per ostruire la via di fuga ai pesci, tirando poi la corda al centro della rete il giacchio si chiude come un sacco ed i pesci restano imprigionati al suo interno.
La Cooperativa Pescatori del Trasimeno ed i pregi del pesce di lago
In qualità di membro dell’aifb (Associazione Italiana Food Blogger) io ed altri soci siamo stati ospiti della Cooperativa Pescatori del Trasimeno la quale, nata nel 1928 per fare fronte comune nell’esercizio e nella gestione dell’attività di pesca di lago, oggi opera come pescheria e laboratorio per la lavorazione del pesce e si occupa, nel contempo, di promuovere lo sviluppo del proprio territorio. In seguito ad un processo di ristrutturazione avvenuto nel 2012 attualmente annovera 44 soci e 20 dipendenti, ciò grazie ad un’inversione di tendenza (dovuta probabilmente alla precarietà) che sta riavvicinando molti alla cultura della pesca.
Ogni mattina i pescatori “confersicono” alla Cooperativa il pescato giornaliero il quale viene pesato e smistato per poi passare al laboratorio dove addette esperte ne curano la pulitura e la sfilettatura ed infine viene abbattuto e congelato. Il prodotto di punta è il Persico Reale (che si pesca al mattino presto al sorgere del sole) al quale si affianca la Tinca del Trasimeno per la quale è in corso l’iter per la certificazione DOP, quest’ultima viene affumicata con farina di faggio (in ossequio alla normativa europea) ed utilizzata per fare il ragù di mare od il patè. C’è poi il Carassio, un pesce richissimo di Omega 3 e per questo impiegato per farne fish burger e crocchette destinati alle mense scolastiche. Fra gli altri prodotti ittici commercializzati dalla Cooperativa ci sono la carpa, l’agone (pesce simile al lattarino), le anguille, il pesce gatto, i gamberi di lago.
Tra i progetti della Cooperativa c’è la distribuzione del pesce di lago ai ristoratori locali per creare un’identità del territorio e promuoverne lo sviluppo. Tale promozione avviene anche attraverso attività ludiche come ci ha spiegato il presidente dell’associazione Aurelio Cocchini che con il suo racconto poetico ci ha trasmesso il fervore che nutre per il lago, di cui ci narra come un’innamorato parla della propria amata.
Durante il giro in barca costeggiando l’Isola Polvese (la maggiore delle 3 isole dove), il pescatore poeta (come si definisce lui stesso) ci trasmette il suo sapere: da lui apprendiamo così che il contrasto delle acque fredde invernali e quelle calde estive determina il formarsi del plancton che agevola il proliferare dei pesci, delle diverse tipoligie di pesca (con nasse, con i tofi, con l’altana -molto diffusa nel lago Trasimeno-, con reti da posta), che sul gettito di pescato incide in maniera sostanziale le quantità di acqua piovana immessa nel lago dai piccoli fossi e torrenti adiacenti, sicchè l’entità di pesci è una variabile imprevedibile per la Cooperativa.
In qualità di Presidente ci illustra inoltre anche le attività promozionali a cui si dedica la Cooperativa come la Pescaturismo (battute di pesca per famiglie), Pescatori per un giorno (l’emozione dell’uscita all’alba sulle tipiche imbarcazioni dei pescatori), l’Aperipesca a base di pesce fritto e vino bianco serviti durante il giro in barca, La vecchia frittoria ovvero uno street food itinerante che vende pescato, per lo più fritto, per divulgare la conoscenza del pesce di lago ai paesi limitrofi.
La festa del Giacchio ed i prodotti slow food del territorio
L’approfondimento della conoscenza del pesce di lago è avvenuta poi con l’assaggio di piatti a base dei pesci di acqua dolce durante la manifestazione curata dal Proloco.
Ecco le proposte del menu: vol au vent con crema di patate allo Zafferano e Gambero di lago (da non perdere), polentina di Fagiolina del Trasimeno e Anguilla affumicata, polentina di mais bianco e Persico reale, crostino con ricotta Tinca affumicata e miele, vol au vent con patè di Tinca; fra i primi risotto con ragu di tinca e persico oppure risotto alla zafferano con Tinca affumicata e Persico reale, trofie in bianco con Tinca affumicata, pasta alla chitarra con Persico, tra i secondi il “tegamaccio” (piatto tipico locale simile ad una zuppa di pesce a base di anguilla e persico), spiedini di persico con panure di pane e nocciole.
Se vi recate da quelle parti e volete assaggiare questi piatti per orientarvi nella scelta, seguendo l’inclinazione dei vostri gusti, vi segnalo che il Persico è più delicato mentre la tinca ha un sapore più forte ma meritano entrambi di essere provati.
Se poi come Bottura siete sostenitori dello slow food, ma anche se solo cultori del cibo o semplici foodie, vi consiglio di acquistare la Fagiolina del Trasimeno (dal 2000 primo presidio Slow Food dell’Umbria) e lo Zafferano di città della Pieve prodotti di eccellenza locali.
La fagiolina del Trasimeno è la specie più antica di fagioli autoctoni europei ed è un prodotto con qualità straordinarie dal punto di vista salutistico-nutrizionali perchè ha una concentrazione proteica maggiore rispetto ad altri fagioli (fino ad un 15% in più) ed è ricco di ferro e fibre.
Lo zafferano di Città della Pieve è anch’esso prodotto da un Consorzio che ne salvaguarda la tipicità e le caratteristiche peculiari e viene commercializzato esclusivamente in fili per garantire la sua autenticità.
Entrambi i prodotti sono ottimi cucinati in abbinamento con il pesce di lago.
Luoghi d’interesse consigliati
Se avete intenzione di trascorrere un fine settimana, qui vi segnalo cosa potreste vedere e visitare: il Lungolago Alicata dal quale poter assistere ai famosi tramonti di S. Feliciano (a detta della rivista scientifica “Focus” tra i dieci più belli del mondo), il Museo della Pesca a San Feliciano interamente dedicato alla storia ed all’arte della pesca nel lago, l’Isola Polvese, Monte del Lago, l’Oasi Naturalistica La Valle, è presente inoltre nel Comune di Magione il Centro Ittiogenico del Trasimeno (benchè al momento non sia visitabile).
Infine nel caso voleste assaggiare un tipico prodotto umbro vi consiglio di fermarvi, lungo la strada per S. Feliciano, alla Trattoria Faliero la scritta fuori dal locale “Da Maria la torta più buona che ci sia” ha fondo di verità perchè la sua torta al testo è veramente degna di nota.
Colgo l’occasione per ringraziare l’AIFB L’Associazione Italiana Foodblogger, la Cooperativa Pescatori del Trasimeno e la Proloco San Feliciano per avermi consentito di prendere parte a questo blog tour.
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