Finger food di melone e cetriolo alla menta
Questo è un piatto che ha i sapori dell’estate dove protagonista è il melone a cui oggi il calendario del cibo italiano dedica la giornata nazionale con ambasciatrice l’amabile Enrica Zampieri di cui vi invito a leggere il post ricco di informazioni nel sito dell’aifb.
Quando ho iniziato a documentarmi per scrivere il post non avrei mai immaginato che questo frutto avesse valicato la punta delle penne di tanti scrittori che hanno lasciato traccia scritta del suo errabondare fra terre e secoli.
Antichissime eppur ignote le sue origini visto per alcuni studiosi proverrebbe dall’Africa mentre per altri dall’Asia Minore per poi essere diffuso nel bacino Mediterraneo.
Conosciuto sin dai tempi della Bibbia, in Numeri 11:5 c’è traccia del nostalgico ricordo degli ebrei erranti nel deserto del Sinai laddove viene ricordato che in Egitto erano soliti mangiare “cocomeri, cetrioli, meloni (..)”, tuttavia né dai ritrovamenti nella tomba della XVIII dinastia egiziana tanto meno dalle citazioni nella stele del Medio Impero risulta chiaro se a quei tempi cetriolo e melone fossero utilizzati in maniera simile sotto il profilo culinario, cioè consumati immaturi e conditi.
Tracce di apprezzamento di questo frutto emergono anche dai Sumeri (circa 3000 anni fa) giacché risulta menzionato nell’Epopea di Gilgameš, poema epico di ambientazione sumerica, dove si dice che l’eroe mangiava “meloni cassia”.
L’epoca romana abbonda di sue citazioni: ne parlò il gastronomo dell’antica Roma Apicio nel suo famoso (e giù più volte citato) libro De re coquinaria (L’arte culinaria) dove narrava di meloni crudi, importati dall’Armenia, serviti con “una salsa di pepe, mentuccia, miele, brodo ed aceto”. In epoca romana più tarda lo troviamo menzionato da Plinio il Vecchio (I sec d.C.) “Naturalis Historia” con il nome di “popone” (termine con il quale è ancor oggi chiamato in alcune parti dell’Italia) frutto dalla forma sferica e di colore giallastro che cresceva sulla vite ma, anziché pendere dall’alto come il cetriolo, si trovava deposto nella terra. Di quest’epoca è anche la rappresentazione grafica dei primi esemplari in un dipinto murale scoperto ad Ercolano (79 d.C.) dove sono raffigurati meloni tagliati a metà.
Accadde poi che con la caduta dell’Impero Romano l’importazione dei meloni provenienti dall’Asia crollò e fu grazie a Carlo Magno, appassionato di frutti e verdure, che il melone tornò in Italia riportato dalla Spagna dove era stato impiantato dai Mori ma fu soltanto nei secoli dopo (XVII) che divenne un frutto popolare alla cui coltivazione i contadini italiani si dedicarono con più intensità facendoli diventare di dimensione e pesi più grandi e di fattezze simili a quelli che abbiamo oggi. In particolare in Italia prese piede la varietà Cantalupo dalla cittadina laziale nei pressi di Roma dove c’era un castello pontificio al quale nel XII secolo giunsero i primi meloni grazie ad alcuni missionari di ritorno dall’Asia.
Se volete divertirti ad approfondire l’argomento troverete in rete numerose altre menzioni sul melone ad opera di personaggi illustri (Marco Polo, Giovanni Boccaccio, Castore Durante ..) e c’è anche chi è sceso a compromessi pur di assicurarsi l’approvvigionamento di questo frutto: curioso, infatti, è l’aneddoto su Alexandre Dumas, scrittore e drammaturgo francese del XVII secolo, il quale barattò le sue opere (circa 400 volumi), stipulando un apposito contratto con la biblioteca della sua città, in scambio di un vitalizio di 12 meloni l’anno.
E seguendo le tendenze dell’impero romano, dove era consumato più come ortaggio che come frutto, la mia ricetta vede il melone impiegato in una ricetta sapida ma vestita di modernità perché proposta in chiave finger food per un antipasto che vi assicuro, pur nella sua semplicità, incontrerà il gusto dei vostri commensali.
L’antipasto che vi propongo è un piatto che ho assaggiato qualche settimana fa all’anteprima stampa dell’evento Vinoforùm a cui eravamo invitate anche noi bloggers, mi aveva e stregata così ho cercato di ricostruirne i sapori, l’ho già proposto ad un paio di cene con amici, ha riscontrato grande apprezzamento tanto da ricevere diverse richieste di bis.
Prepararlo è semplicissimo, in calce trovate gli ingredienti per realizzare questo antipasto ipocalorico, perfetto quindi per l’estate, dalla nuance gustativa fresca e gradevole, non vi resta quindi che provarlo per appurarne la bontà..
Ingredienti:
15 min | |
3/4 |
- 1 meloncino piccolo
- 1 cetriolo grande (o 2 piccoli)
- 200 g di yogurt greco (o yogurt greco veg)
- 6 foglie di menta romana
- 1 pizzico di sale
Preparazione:
Pulite il melone: con un coltello affilato praticate un taglio netto, cercando di dividere il melone in due ed eliminate semi e filamenti interni con un cucchiaio.
Asportate l’epicarpo (la buccia) poi tagliate il melone a fette e da ogni fetta ricavate delle strisce, dividetele ulteriormente per il senso verticale poi tagliatele in senso orizzontale per ottenere dei dadini e metteteli in un colino a perdere l’acqua di vegetazione.
Nel frattempo pulite anche il cetriolo: dopo averlo sciacquato sotto l’acqua fredda eliminate la buccia esterna con un coltello (meglio se con un pelaverdure). Quindi asportate i semi interni tagliando in due il cetriolo per il lungo e svuotandolo con un cucchiaino.
Sezionatelo a strisce, poi dividetelo in quadratini e lasciate anch’esso a riposare per fargli perdere l’eventuale acqua in eccesso (se scegliete cetrioli sodi probabile che questa operazione non serva).
Lavate le foglie di menta fresca e sminuzzatele in coriandoli piccolissimi, unitele allo yogurt greco ben freddo e mescolate per ottenere una crema liscia ma non troppo liquida (quindi non lavoratelo troppo).
Riprendete il melone tamponatelo accuratamente con della carta assorbente per eliminare l’acqua poi fate altrettanto con cetriolo.
Mettete in una ciotola il melone ed il cetriolo, aggiungete appena un pizzico di sale poi versate anche lo yogurt, mescolate e servite già condito (così è come l’ho mangiato).
In alternativa per eventuali cene a buffet o per una presentazione estetica più gradevole presentatelo come nella foto, servito a strati con lo yogurt sopra ed ogni porzione decorata con delle foglioline di menta, ogni commensale poi amalgamerà il tutto prima di mangiarlo.
Bello da vedere, leggero, dal gusto fresco e delicato.
Per questo post mi sono documentata su:
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/antica/orto-frutti/storia-del-melone.html
https://meloninadalini.wordpress.com
http://www.zipmec.com/meloni-storia-produzione-commercio-guida-frutta.html#storiameloni
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