Bulgur alla mediterranea
Sin da piccola ho imparato ad apprezzare il valore delle spezie in cucina, forse perchè il mantra di mia madre è stato da sempre “se non metti le spezie nei cibi non sanno di niente!” e così non c’è pietanza per me che non venga arricchita, o forse sarebbe più opportuno dire “completata”, da qualche spezia.
IL CONTEST DIETA MEDITERRANEA SI GRAZIE!
Quando ho letto che nel contest “Dieta Mediterranea, si grazie!” le ricette a basso contenuto di cloruro di sodio avrebbero costituito una nota di merito mi è subito venuta in mente la santoreggia una spezia poco usata eppure di gran pregio ed il principale è proprio quello di dare talmente sapore ai cibi da consentire di ridurre la quantità di sale.
LA SANTOREGGIA
La Santoreggia è una pianta che cresce spontanea nel mediterraneo, era già nota ai Greci per le sue proprietà officinali, ai romani che la utilizzavano già in cucina, compare infatti in molte ricette dell’Antica Roma, e nel Medioevo dove viene citata nel Capitulare de villis di Carlo Magno. Il nome botanico «Satureja» sembra debba ricondursi alla parola greca «Satyr» che rimanda alle proprietà afrodisiache di quest’erba mentre per altre interpretazioni la fanno derivare da “séro, sátum” io semino.
Appartiene alla famiglia della Labiatae come la Menta e la Maggiorana, viene detta anche “erba acciughina”, erba cerea, falso timo o savoreggia ma da molti è conosciuta come erba pepe per il suo aroma pepato; di fatti, fino a circa un secolo fa, rappresentava un valido sostituto del più costoso pepe e per questo era chiamata “pepe dei poveri” sicchè veniva usata al posto del pepe nero con le stesse finalità. La raccolta si effettua da giugno ad agosto è quindi adesso il periodo migliore per utilizzarla.
In Italia ne esistono diverse specie, è utilizzata abitualmente in Abruzzo e Molise ma è conosciuta ed usata anche in molti paesi esteri: in Francia è una delle componenti delle erbe provenzali, in Bulgaria si usa per fare la moussaka bulgara, in Germania è conosciuta come erba dei fagioli perché li rende digeribili (ulteriore proprietà di quest’erba) e viene usata persino oltreoceano, in Canada infatti la usano per il tacchino ripieno.
LA RICETTA
Per questo piatto l’ho impiegata in mix di erbe mediterranee che ho aggiunto ad un sugo di pomodori di Pachino fatto alla maniera impeccabile di mia madre (semplice ma insaporito con odori) con il quale ho condito il bulgur, un prodotto a base di cereali (in genere di grano ma io l’ho scelto di soia per un maggiore apporto proteico), originario della Turchia.
Ho ottenuto così una ricetta sana e dal sapore tipicamente mediterraneo ideale per chi ha problemi di ipertensione (se conterrete come consigliato l’uso di sale) chi segue un regime vegetariano, per chi vuole evitare l’uso di carboidrati (visto che la soia ne è priva).
E’ ottimo anche freddo per cui potete prepararlo la mattina e consumarlo a pranzo, in ufficio o di ritorno dal mare o dalle vostre passeggiate in montagna.
E’ l’occasione giusta per familiarizzare con questa spezia ed anche con il bulgar (che potete comunque sostituire con cous cous o altro cereale), per chi volesse cimentarsi ecco la ricetta con la quale partecipo al contest food contest indetto dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli e l’Associazione Italiana Food Blogger per la sezione “Primi piatti”
30 min | |
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Ingredienti:
- 300 g di pomodori di Pachino
- 140 g bulgur di soia
- 1 scalogno
- 1/4 costa di sedano
- 1/2 bicchiere di acqua tiepida
- olio extravergine d’oliva q.b.
- origano q.b.
- santoreggia q.b.
- basilico greco q.b.
- sale (1 pizzico se necessario)
Preparazione:
Lavate i pomodorini sotto acqua corrente ed asciugateli.
In un tegame dal fondo spesso versate 4 cucchiai di olio extravergine ed aggiungete sedano e scalogno a pezzetti o tritati, dopo averli fatti appena appassire aggiungete i pomodorini con tutta la buccia, abbassate il fuoco coprite con un coperchio in modo che si ammorbidiscano con il vapore.
Controllate di tanto in tanto e mescolate, quando vedete che il liquido è evaporato aggiungete mezzo bicchiere di acqua tiepida, un pizzico di sale e fate cuocere ancora. Quando l’acqua sarà evaporata (i pomodori devono appassire ed il sugo non deve assumere una consistenza troppo liquida) spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.
Nel frattempo cuocete il bulgur secondo le indicazioni della confezione (circa 15 minuti) scolatelo e sgranatelo aggiungendo un filo d’olio.
Riprendete il pomodoro e frullate tutto (compresi gli odori) con un minipimer.
Condite il bulgur con il sugo fresco poi inserite anche origano tritato, santoreggia ed infine del basilico greco fresco (o basilico classico sminuzzato al coltello) e mescolate (assaggiate e se per il vostro gusto è poco salato aggiungete un pizzico di sale).
Servitelo tiepido o freddo.
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