Vellutata di lattuga (senza patate)
La vellutata di lattuga è un piatto leggero, vegan,gluten e lactose free.
Ha pochissime calorie, pertanto è annoverabile tra le ricette più detox di tutte le detox, essendo la lattuga ipocalorica e ricca di acqua.
Di fatti la lattuga ha solo 15 calorie per 100 grammi di prodotto.
E’ un piatto light, perfetto quindi dopo le abbuffare natalizie per recuperare la forma.
Inoltre è ideale per un regime volto a depurare il fegato e il fisico nel complesso.
VELLUTATA (DI LATTUGA) PER CASO
La prima volta che ho provato questa vellutata è stato per caso avendo la necessità di smaltire un piede di lattuga che non volevo usare al solito in insalata.
Possiamo quindi dire che sia un piatto antispreco o meglio, come va tanto di moda dire ora, ecosostenibile.
A dirla tutta quindi è nata come un esperimento, quasi un azzardo, volto a recuperare un piede di lattuga non più proprio fresco che alla fine si è rivelato ben riuscito direi.
Il risultato è stato una crema delicata ma sorprendentemente gustosa che mi ha sedotta al primo assaggio-
Solo dopo, con delusione, mi sono accorta sbirciando in rete che non avevo ideato una novità ma la ricetta era stata già fatta e divulgata.
Ciononostante ho deciso di condividerla perchè è estremamemente semplice, veloce e gustosa da fare, ho pensato quindi che meritasse di essere condivisa per essere provata.
E io davvero spero che la proverete perchè è buona, delicata e comfortevole.
FOOD TRICKS & TRIP SULLA RICETTA
Primo accorgimento è di utilizzare l’insalata quando ancora fresca e raccolta da poco altrimenti il gusto sarà amaro e non delicato come è la prorogativa di questo piatto.
In altre parole l’insalata va bene usarla fresca o poco fresca non trapassata!
Questa vellutata è più leggera di altre perchè per renderla più cremosa ho utilizzato, al posto delle patate, amido di mais o in alternativa fecola di patate.
L’impiego dell’amido di mais (sostituibile con la fecola di patate) nella ricetta serve a farla addensare e renderla cremosa.
Con questo stratagemma ho evitato l’utilizzo della patata aumentando la leggerezza di questa vellutata.
Tuttavia per una vellutata più densa potete metterne una piccola a cubetti in cottura, insieme alla lattuga, omettendo l’amido (o la fecola).
L’accortezza che vi suggerisco di adottare è di setacciare le polveri (amido di mais o fecola di patate) e di agiungerle poco per volta alla vellutata, mescolando sempre senza sosta.
In ogni caso per avere una vellutata liscia e setosa vi consiglio di frullarla una seconda volta al termine della cottura, dopo averla fatta raffreddare un pochino.
Per avere un colore più brillante potete sbianchire la lattuga mettendola un minuto nell’acqua in ebollizione poi subito dopo in una ciotola con acqua e ghiaccio per fissare il colore.
Per arricchirla di sapore, prima di servirla, ho completato con creme freiche al cui posto potete usare uno yogurt senza lattosio privo di zuccheri.
La frutta secca da croccantezza al piatto, le nocciole ci stanno divinamente ma potete sostituirle con altro frutta secca che avete a casa (buone anche le noci) o in alternativa aggiungere dei crostini di pane.
Se volete provare questo comfort food leggero, salutare ma gustoso per mantenervi in forma dopo le feste o mantenervi leggeri, ecco come farlo
30 minuti | |
3/4 pz |
Ingredienti per due persone:
- 1 piede di lattuga (circa 350 gr al netto degli scarti)
- 1 scalogno grande (o 2 piccoli)
- 380 ml di acqua
- 1 cucchiaino da tè di dado vegetale (senza glutammato)
- 20 g di olio extravergine di oliva + altro a fine cottura
- 20 g di amido di mais*
- 6 nocciole
- 4 cucchiai di creme freiche
- paprika dolce q.b. (facoltativa)
- sale q.b.
Peparazione:
Eliminate le foglie esterne più dure della lattuga, prelevate il resto delle foglie e lavatela bene sotto l’acqua corrente.
Nel frattempo mettete un pentolino sul fuoco con l’acqua ed il dado e portate a bollore poi spegnete e tenete da parte.
Tritatate la cipolla e fatela appassire in un tegame con un cucchiaio di olio a fuoco basso mentre voi tagliate a chiffonade* le foglie di lattuga.
Unite quest’ultime alla cipolla, fate cuocere qualche minuto poi aggiungete poco alla volta il brodo vegetale caldo, lasciandone da parte mezzo bicchiere per dopo.
Lasciate cuocere per una ventina di minuti a fuoco dolce semi-coperto con un coperchio.
Qualche minuto prima di ultimare la cottura (circa 3 minuti), stiepidite il brodo che avevate tenuto da parte e stemperateci l’amido di mais (o fecola) precedentemente setacciato.
Dopodichè versatelo nella lattuga e mescolando con un cucchiaio di legno per farlo diffondere omogeneamente nel composto.
[Se volete a questo punto potete arricchire di sapore con la paprika dolce che darà una lievo nota pungente].
Assaggiate, se necessario aggiustate di sale all’occorrenza, se troppo asciutta aggiungete ancora poca acqua calda.
Ultimate la cottura quindi spegnete il fuoco, lasciate raffreddare alcuni minuti poi con un minipimer riducete il tutto a purea.
Versate la vellutata nei piatto da portata aggiungete su ciascuno un po’ di creme freiche, nocciole divise a metà (precedentemente riscaldate in padella senza farle bruciare) e per finire un giro di olio a crudo.
Preparazione bimby:
Tritare la cipolla nel 5 sec vel. 7, raccogliere il trito sul fondo del , aggiungete la lattuga lavata e tagliata a pezzi grossolanamente. tritatela per 4 sec vel.5.
Aggiungere l’olio ed insaporite 3 minuti 100° vel 1.
Aggiungete quindi l’amido di mais 3 sec 90° vel.4, poi il dado ed infine l’acqua calda fate andare 6 min 100° vel.1 senza misurino.
Se risultasse troppo liquida fate cuocere altri 5 minuti, modaità Varoma vel.1
Ultimata la cottura lasciate raffreddare la crema per 5 minuti senza il coperchio dopodichè omogeneizzate 40 sec vel. 8 per ridurla in vellutata.
Guarnite con creme freiche, nocciole e un filo di olio evo a crudo.
Curiosità: *Il taglio a chiffonade si fa quando si vuole trasformare insalata o verdure a foglia in striscioline molto sottili, è utilizzato infatti per verdure a foglia larga e sottile, quali lattuga, cavolo cappuccio, cavolo verza, spinaci. Il termine deriva dalla parola francese chiffon, straccio.
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