Gnocchi di patate ripieni
Il percorso dell’italian food calendar è stato per me un’opportunità di crescita che mi ha stimolato all’approfondimento e portato ad un ampliamento della conoscenza in ambito culinario e benchè manchino pochi mesi alla conclusione del progetto (ma molte belle giornate con ricette interessanti da scoprire ancora) continuo a sorprendermi della storia che scopro dietro ogni piatto, come quello protagonista di oggi “gli gnocchi”.
Ambasciatrice aifb di questa GN del calendario del cibo italiano è la bravissima Susanna Canetti che ci condurrà attraverso il percorso che ha determinato l’affermarsi di questo piatto base diventato poi oggetto di molteplici varianti e variazioni.
Gnocco è un termine longobardo (knohha, cioè nodo, nocca) d’epoca medioevale che definisce qualunque impasto di forma tondeggiante benchè pare venisse chiamato anche maccarone; Giacomo Basso, cuoco rodigino della metà dell’Ottocento, infatti li chiama così descrivendo la preparazione degli gnocchi: “per formare Macheroni prendete pattate l’a quantità che credete allessatele, e poi pestatte in mortale e poi un poco pane grattato, e biscottini con buttiro e pignolli on. 3 circa, e si forma un pastone, e formaglio crattato una pocha canella, e si pone in cassarolla con poco buttiro, e si forma una polentina e poi si cucina bene e si voda sopra un tavolo e si forma macheroni”.
Non è facile stabilire quando esattamente siano nati, si dice che una prima traccia della loro esistenza sia stata addirittura rinvenuta fra i resti di un villaggio palafitticolo dell’età del bronzo nella val di Ledro, dove sono stati ritrovati una decina di gnocchetti di un impasto di farina di cereali macinati in modo grossolano con macine di pietra.
Di certo in principio venivano fatti con semolino o farine di cereali e solo in seguito, con l’importazione delle patate avvenuta alla fine del XVI sec. (probabilmente ad opera dei padri Carmelitani che insegnarono come coltivarle e raccoglierle), iniziarono ad essere fatti a base di questo tubero dapprima più grandi e poi man mano vennero ridotti di dimensione sempre più sino a raggiungere quella attuale.
Se incerta è la genesi comprovato è invece il loro radicamento in molte tradizioni gastronomiche regionali, troviamo infatti i canederli in Trentino, knodeln in Alto Adige, gli gnocchi al vapore in Friuli Venezia Giulia, quelli di patate in Veneto, alla bava in Piemonte, quelli alla lariana a Como, i maccheroni di patate in Romagna ed infine quelli alla romana (atipici perchè base di semolino e di forma schiacciata) nel Lazio e questa massiccia diffussione sul nostro territorio li accredita fra degli impasti di base più amati d’Italia ed anche imitati in diversi paesi esteri dove esistono piatti simili.
Essendo domenica ho pensato di farne una versione più ricca con un cuore di ripieno, con questa fattezza infatti sono ideali per un lauto o festoso pranzo festivo o conviviale. Non temete perchè la loro preparazione è altrettanto semplice della ricetta canonica occorrerà soltanto un passaggio in più per farcirli. Io ho impiegato peperoni e scamorza ma voi potrete riempirli con gli ingredienti che preferite (pomodoro e mozzarella, prosciutto cotto e formaggio, funghi e speck..)
Belli ed appetitosi, farciti sono persino più ricchi di gusto e hanno il medesimo pregio di cuocere in pochi minuti.
Se vi sono piaciuti non vi resta che leggere come si fanno e realizzare la vostra versione, ecco quindi la ricetta..
60 min | |
4/5 |
Ingredienti:
- 450 g di patate
- 130 g di farina 00
- 1 uovo
- sale q.b.
- 6 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 180 g di scamorza
- 1 peperone rosso
- 500 g di pomodori ciliegino (o datterino)
- 2 spicchio di aglio
- 4 foglie di basilico
- parmigiano grattugiato q.b. (facoltativo)
Preparazione:
Per prima cosa prendete le patate lavatele accuratamente con una spazzolina per asportare eventuali residui di terra ed impurità poi sciacquatele sotto acqua corrente asciugatele e disponetele in una teglia, cuocetele in forno a 200°C per 35 minuti (verificate la cottura con una forchetta prima di estrarle dal forno).
Nel frattempo lavate, asciugate e mondate il peperone, tagliatelo per la lunghezza ottenendo delle striscioline sottili.
Mettete 2 cucchiai di olio con lo spicchio di aglio in una padella aggiungete i peperoni, abbassate il fuoco e portate a cottura a fiamma dolce poi spegnete, fateli raffreddare, eliminate lo spicchio di aglio e tagliateli al coltello per ottenere dei pezzi più piccoli e teneteli da parte.
Tagliate la scamorza a dadini di 5 x7mm e conservateli in una ciotola sino al momento di comporre gli gnocchi.
Una volta che le patate saranno cotte fatele appena intiepidire e quando sono ancora calde sbucciatele, e passatele nello schiacciapatate (o schiacciatele una forchetta), mettetele in una teglia e lasciatele stiepidire ancora poi raccoglietele su una spianatoia infarinata, formate una montagnetta, ricavate un buco nel centro e poco alla volta inserite il sale, metà della farina, l’uovo ed iniziate ad amalgamare gli ingredienti, aggiungete poi la seconda metà della farina ed impastate accuratamente sino ad ottenere un impasto morbido e compatto. Tenetelo da parte.
Dedicatevi ora alla preparazione della salsa per il condimento: in un pentolino versate la restante quantità di olio, inseriteci l’altro spicchio di aglio in camicia, fatelo imbiondire per pochi istanti poi aggiungete i pomodorini interi precedentemente lavati ed asciugati, salate e fate cuocere per 15 minuti a fuoco medio coprendoli con un coperchio per i primi 10 minuti (nel caso vedeste che si asciugano troppo aggiungete qualche cucchiaio di acqua) e completate gli ultimi 5 minuti di cottura senza coperchio.
Riprendete l’impasto schiacciandolo sino ad ottenere un rettangolo (per questa operazione potete eventualmente aiutarvi con un mattarello).
Avvalendovi dell’ausilio di un tagliapasta o di un bicchiere, ricavate dei dischi del diametro di 5 cm sino ad esaurimento dell’impasto.
Mettete nel centro di ciascuno gnocco un cucchiano abbondante di peperone ed un paio di pezzetti di scamorza, chiudeteli in due e pirlate sino ad ottenere la tipica forma degli gnocchi. Man mano che li fate metteteli ben distanziati su di un vassoio o piatto ricoperto di farina per non farli attaccare.
Fate a bollire una pentola con acqua salata, appena inizia ad entrare in ebollizione aggiungete un cucchiaio di olio nell’acqua e tuffateci gli gnocchi pochi alla volta affinché non si attacchino.
Man mano che salgono a galla prelevateli e metteteli ben scolati direttamente nel tegame dove avete cotto il sughetto, ripassateli nel sugo un minuto, o poco meno, e mescolateli delicatamente, poco prima di spegnere aggiungete qualche fogliolina di basilico per profumarli.
Impiattate e servite con un po’ di sughetto di pomodorini versato sopra.
Io li preferisco così semplici per assaporare meglio in gusto del ripieno ma volendo potete completare il piatto con una spolverata di parmigiano.
Credits:
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/medioevale/paste-cereali/storia-degli-gnocchi.html
Nota: E’ preferibile usare patate a pasta gialla invecchiate perchè il trascorrere del tempo attiva il processo di trasformazione degli zuccheri in amidi.
Benchè in genere nella ricetta degli gnocchi semplici non bisogna necessariamente impiegare l’uovo in quelli ripieni, invece, è consigliabile metterlo perché aiuta a legare meglio.
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