Pasta alla crudaiola
Oggi sul calendario del cibo italiano si apre la settimana del pomodoro di cui è ambasciatrice, per l’intera settimana, Betulla Costantini leggete il suo post approfondito sull’argomento sul sito dell’aifb.
Originario dell’America centrale, giunse in Europa nel 1540 grazie allo spagnolo Hernàn Cortés che rientrato in patria, dopo la conquista dell’impero azteco, ne riportò alcuni esemplari in Spagna dalla quale, attraverso la dominazione Araba, giunse anche in Sicilia (1596).
Nelle Regioni del Sud del nostro paese, dove hanno trovato condizioni climatiche favorevoli, il pomodoro dall’originario e caratteristico colore oro, che diede appunto il nome alla pianta (“pomo d’oro”), mutò all’attuale rosso grazie a successivi e selezioni e innesti.
Inzialmente nel nostro paese era considerato una pianta medicinale e solo in seguito conquistò il suo ruolo di protagonista nella cucina meridionale dove si trovano le più antiche ricette italiane a base di pomodoro; oggi la varietà più coltivata ed utilizzata è il tipo Cherry o “pomodorino ciliegia” e le sue diverse specie di tale genere.
Secondo alcuni studiosi, il nome inglese “tomato” deriverebbe dall’azteco “xitomate” o “zitomate”, mentre secondo altri proviene da “tomati”, nome con cui alcune popolazioni indigene del Messico, chiamavano i frutti della pianta di pomodoro di cui si nutrivano.
Che sia pomodoro in Italia o tomato nei paesi anglosassoni di fatto è uno dei prodotti più largamente utilizzato in ambito alimentare in molti paesi del mondo.
La pianta del pomodoro è annuale poichè non sopravvive al clima invernale, predilige aree ben assolate e necessita di un’irrigazione moderata ma regolare, è ricco di principi nutritivi e ha un basso contenuto calorico ma ha come controindicazione la presenza di alcune proteine allergizzanti.
Essendo ormai giunti alle soglie della stagione estiva, durante la quale il pomodoro grazie al sole più caldo matura in condizioni climatiche più congeniali manifestando tutta l’essenza del suo sapore, ho pensato che la pasta alla crudaiola fosse il piatto indicato per celebrare la settimana che il calendario dedicata a questa pianta.
Le origini di questa ricetta sono a quanto pare sono sconosciute ma essendo un piatto estremamente semplice viene spontaneo credere derivi dalla tradizione povera dei contadini; il piatto consistente infatti in un sugo preparato a freddo con il quale si condisce la pasta.
Una preparazione “plain”, come la chiamerebbero gli inglesi, alla quale eventuali condimenti vengono aggiunti a crudo e nel quale si sente tutta l’essenza del sapore del pomodoro per questo motivo consiglio di prepararlo con i pomodori estivi.
Semplice e velocissimo da fare è un piatto leggero che si realizza in pochissimo tempo, guardate qui di seguito la ricetta da me personalizzata..
20 min | |
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Ingredienti:
- 500 g di pomodori ramati maturi bio
- 160 g di penne di riso integrali bio (o altro tipo di pasta)
- olio extravergine d’oliva q.b.
- 4-5 foglie di basilico rosso* fresco
- sale q.b.
- peperoncino o pepe
- 1 spicchio di aglio (io non lo metto)
Preparazione:
Prendete i pomodori e dopo averli puliti e lavati praticate una piccola incisione a croce sulla parte opposta a quella del picciolo.
Scottate i pomodori in acqua bollente per qualche minuto poi tuffateli subito in una ciotola con acqua e ghiaccio per alcuni secondi* quindi, partendo dai lembi dove avete praticato l’incisione, spellateli, tagliateli in due ed eliminate i semi.
Mettete la polpa in un mixer, tritatela, raccoglietela in una ciotola, salate, aggiungete un paio di foglie di basilico sminuzzate, se lo gradite l’aglio (io non lo metto) e tenete da parte.
Fate cuocere la pasta secondo i tempi di cottura indicati sulla confezione, scolatela e versatela nella ciotola con il pomodoro crudo, aggiungete il basilico e condite infine con olio extra vergine d’oliva ed a piacimento completate con pepe/peperoncino/aglio ed altro basilico.
La pasta si serve calda o fredda a seconda dei gusti.
Nota: *Nella ricetta ho preferito utilizzare il basilico rosso poichè ha un leggero retrogusto piccante che contrasta bene con l’estrema dolcezza del pomodoro maturo fresco mentre quello classico mediterraneo è anch’esso dolce, tuttavia se non lo trovate potete utilizzare quello verde o sostituirlo con l’origano per un gusto più deciso.
*Mettere i pomodori in acqua e ghiaccio quando sono ancora caldi consente di eliminare la pelle più agevolmente.
La ricetta classica prevedere che il pomodoro sia tagliato a pezzi mentre io lo frullo perchè a casa piace così proprio come un sugo a crudo.
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